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Pagamento del mutuo: si può chiedere la riduzione dell'assegno di mantenimento?

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In sede di separazione o divorzio, per stabilire l'importo dell'assegno di mantenimento a favore dell'ex coniuge e del figlio il Giudice deve innanzitutto verificare, oltre al tenore di vita mantenuto durante gli anni di matrimonio, anche della capacità finanziaria dell'ex coniuge al netto delle spese che deve regolarmente sostenere, tra cui:
- affitto
- cure mediche
- finanziamenti o pignoramenti.


Tuttavia, uno dei fattori che più incide sul calcolo dell'assegno di mantenimento è certamente l'esistenza di un mutuo, specialmente se si tratta di una casa assegnata all'ex moglie.

A tal proposito è intervenuta la Corte di Cassazione con Ordinanza n. 28237/2022, la quale ha stabilito che, nel caso in cui il padre abbia già pagato la metà del mutuo alla moglie separata, è corretto ridurre l'importo dovuto dal padre a titolo di mantenimento dei figli tenendo conto delle rispettive condizioni.
È quindi opportuno dimostrare al Giudice l'esistenza di un contratto di mutuo con la banca al momento della separazione, in modo di adeguare l'importo dell'assegno alle vere possibilità del mutuatario.

Una cosa assolutamente certa, è il fatto che l'assegnazione della casa non deve essere una misura volta a garantire gli interessi economici dell'ex coniuge; anzi, lo scopo principale è quello di far si che i figli non abbandonino la casa familiare per il loro benessere emotivo.

Naturalmente, non bisogna escludere che andare a vivere fuori casa, sostenendo i costi di un affitto, unito alla rata periodica da pagare alla banca per il mutuo possano, di certo, essere un peso per l'ex marito.
Per tale ragione, gli assegni di mantenimento devono tener conto dell'effettiva capacità di guadagno del soggetto obbligato.
È vero anche che il Giudice deve far si che coniuge titolare di un mutuo non risulti moroso nel pagamento delle rate, per far si che la banca non gli pignori la casa.

In ogni caso, quando il Giudice sarà chiamato a fissare l'ammontare dell'assegno di mantenimento a favore dei figli dovrà effettuare una valutazione delle capacità economico reddituali di entrambi i coniugi per avere una chiara visione della situazione patrimoniale del nucleo familiare.

Nel caso i questione la Cassazione con ordinanza n. 28237/2022 ha respinto il ricorso della ex moglie nei confronti della corte di Appello per aver ridotto da € 650 a € 500 l'importo mensile per il mantenimento dei figli.
Il motivo di tale riduzione, è dato dal  fatto che la somma di € 500 mensili è più che sufficiente al mantenimento dei figli, a maggior ragione considerando che l'ex marito paga già metà del mutuo contratto dalla ex moglie.

Per approfondire leggi anche:

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