Con la pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione Europea, Grande Sezione del 2 marzo 2021 (causa C-746/18) nel caso H.K., tutti gli ordinamenti nazionali sono stati "costretti" ad adeguarsi e conformarsi al principio di proporzionalità, in base al quale soltanto le forme gravi di criminalità e la prevenzione alla sicurezza pubblica giustificherebbero da parte dello Stato ingerenze gravi nei diritti fondamentali di cui agli artt. 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Al centro di tale sentenza vi è la disciplina della “data retention”, cioè della conservazione e acquisizione dei dati generati o trattati nell’ambito della fornitura di servizi di comunicazione elettronica (telefoni, cellulari o computer).