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Diffusione musica nei locali pubblici: chi deve pagare la SIAE?

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Quando si vuole organizzare un evento o rendere più confortevole il tempo trascorso all’interno del proprio negozio, spesso si ricorre alla diffusione di musica all'interno di esercizi commerciali.
In tali casi, non solo risulta fondamentale sapere quale tipologia di musica proporre, ma, aspetto assolutamente essenziale, quali costi si devono sostenere per poter diffondere tali note all’interno della propria area commerciale.


Il diritto d'autore

Ma perché si devono sostenere dei costi per poter ascoltare la musica? Le canzoni rientrano tra le opere dell'ingegno e come tali fanno parte del diritto d'autore. Questo diritto viene tutelato all'art. 2575 c.c. il quale specificatamente recita: “Tutte le opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o l'espressione, formano oggetto del diritto d'autore”.
Di conseguenza chiunque crei “l'opera” ne diviene il primo titolare e con ciò acquista il diritto d'autore sulla stessa.

Quando va pagata la SIAE?

Proprio a causa del diritto d'autore l’utilizzo di canzoni (o di altre opere) ha un costo che in alcuni casi, può essere molto elevato.
L'Ente preposto al rispetto di tale diritto è la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), la quale è un Ente pubblico che svolge attività di corresponsione ad autori ed editori dei diritti loro spettanti, riscossi presso chi ne utilizza le opere.
Oltre alla riscossione dei diritti, SIAE svolge attività di promozione culturale e di incentivazione alla produzione di nuove opere, nonché azioni di solidarietà e di conservazione del patrimonio artistico.

La SIAE, innanzitutto, interviene quando si vuole organizzare una cerimonia, come nel caso di battesimi, matrimoni, compleanni, ma anche per feste private al di fuori della propria abitazione.
Le tariffe variano non solo dell’evento che si desidera tenere, ma anche a seconda del numero di invitati; un piccolo esempio: per i compleanni verranno richiesti circa 100 €, per i matrimoni circa 300 €.

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali sono tenute al pagamento tutte le attività che diffondono musica, anche solo di sottofondo, a scopo commerciale con delle tariffe variabili a seconda della metratura dei locali e del numero degli impianti usati.
A titolo esemplificativo risulta diverso il costo se si utilizza una radio o un televisore: la tariffa poi potrebbe ulteriormente lievitare a seconda della grandezza del televisore, infatti se l’apparecchio digitale supera i 40 pollici si raddoppia il costo base.



Gli esercizi pubblici che desiderano riprodurre musica nel proprio locale devono pagare, non solo, la SIAE bensì anche la SCF, cioè una società composta da oltre 400 case discografiche con lo scopo di raccogliere e successivamente ripartire i compensi, dovuti ad artisti e produttori per la diffusione in pubblico di musica registrata, nel rispetto di quanto stabilito dalle direttive dell'Unione europea e dalla legge sul diritto d'autore italiano.





Esistono alternative al pagamento della SIAE?

Tuttavia esistono altre vie: per esempio tramite Jamendo, un'applicazione che permette di ascoltare canzoni di artisti poco conosciuti, il cui costo varia a seconda della metratura del locale: da 60 € per 51 mq2 a 240 € per chi possiede più di 400 mq2

Questa applicazione risulta particolarmente utile per le attività di grandi dimensioni, le quali la utilizzano per creare la propria radio; come viene fatto in locali come McDonald’s, Carrefour e Timberland.

E' sempre bene ricordare che le applicazioni maggiormente conosciute e diffuse, in ambito musicale, quali Spotify o Apple Music non possono essere utilizzate in esercizi commerciali, come riportato nei moduli di accettazione del servizio, in quanto sono servizi esclusivamente personali e non possono essere diffusi in locali pubblici.
Ciò vale anche nel caso in cui l’utente possieda un account premium o abbonamenti a pagamento.

C’è una sola possibilità per non pagare il costo inerente il diritto d'autore e si riscontra quando gli artisti proposti, autori della canzone, siano defunti da più di 70 anni, essendo in tal caso decaduti i diritti d'autore.

Sanzioni per mancato pagamento SIAE

Ma quali sono le conseguenze per chi viene colto a non pagare i diritti d’autore?
In caso di mancato pagamento di quanto dovuto la multa erogata sarà pari a 6 volte l’importo che si sarebbe dovuto versare.

Dalla musica illegale, l’industria discografica ha così ricavato in un solo anno 2,65 miliardi di euro e inoltre un recente studio conferma che l’83% degli esercizi commerciali non paga correttamente i diritti d’autore.

Per approfondire:

Decreto rave party: quando una festa tra amici diventa illegale

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