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Affitti commerciali: i Tribunali dalla parte di chi non riesce a pagare

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Sono numerose le pronunce dei Giudici italiani che intervengono a sostegno dei commercianti in difficoltà a pagare l'affitto delle attività commerciali, i quali, nonostante l’emergenza sanitaria che ha portato alla chiusura dei loro locali, si sono ritrovati a dover comunque pagare i canoni di locazione.
Per questo motivo il Governo ha introdotto con il Decreto Legge Cura Italia un credito d’imposta per botteghe e negozi pari al 60% del canone di locazione relativo al mese di marzo.

Questa misura è stata rinforzata con l'ulteriore intervento messo in campo dal D.L. Rilancio che prevede un credito d'imposta nella misura del 60% dell'ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell'attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell'attività di lavoro autonomo; la misura prevista dal D.L. Rilancio non è cumulabile, in relazione ai medesimi canoni per il mese di marzo, con il credito d'imposta riconosciuto dal D.L. Cura Italia.
Unica condizione per poter beneficiare del credito di imposta (che pertanto potrà essere portato in compensazione con le altre imposte dovute) è che il canone di locazione sia stato comunque corrisposto anche durante il periodo di chiusura firzata dell'attività lavorativa 

Tale credito spetta agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto rilancio e alle strutture alberghiere e agrituristiche il credito spetta indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d'imposta precedente.

I Tribunali italian, dal canto loro,  si sono trovati a dover fare i conti con le numerose istanze relative alle insolvenze dei contratti di locazione commerciale.

Il Tribunale di Venezia

Con un provvedimento il Tribunale ha ordinato all'istituto Monte dei Paschi di Siena di non pagare quanto richiesto con riferimento alla fideiussione stipulata a garanzia di un contratto di affitto di locali commerciali.
A causa delle difficoltà affrontate dalla città lagunare, la parte locatrice si era trovata nell'impossibilità di adempiere il contratto per causa a lei non imputabile tale da giustificare il recesso unilaterale.

Tuttavia, il proprietario dei locali commerciali, che aveva accettato la restituzione delle chiavi, aveva poi sollevato il mancato preavviso di sei mesi e attivato la procedura di escussione della fideiussione accesa presso l'istituto di credito.
Il magistrato, in ogni caso, ha presso atto della situazione emergenziale che ha impedito al conduttore di far fronte all'attività aziendale e ha concesso l'inibitoria nei confronti della Banca per evitare la rivalsa nei confronti dell'affittuaria.
 
Il Tribunale di Bologna
A favore di un centro estetico chiuso a seguito dell'emergenza sanitaria si è pronunciato il Tribunale di Bologna; la conduttrice del centro aveva rappresentato l'impossibilità di procedere al pagamento dei canoni di affitto poiché era stata ordinata la chiusura dell'attività imprenditoriale.
Tuttavia, la conduttrice aveva provveduto alla dazione di assegni bancari "a garanzia" del pagamento dei canoni locatizi, ma a causa della crisi segnala che potrebbe subire conseguenze pregiudizievoli qualora i titoli fossero stati posti all'incasso e non pagati per difetto di provvista
Nell'accogliere l'istanza, il Giudice ordina di non mettere all'incasso gli assegni emessi a garanzia del pagamento.
 
Il Tribunale di Genova
Il Tribunale si è espresso sulla vicenda di una discoteca costretta a chiudere per via del lockdown e a presentare cambiali a garanzia del pagamento dei canoni di locazione, a fronte dell'impossibilità di provvedere al versamento a causa della chiusura dell'attività.
Il locatore aveva annunciato l'intenzione di porre all'incasso i titoli cambiari emessi in suo favore.
Da qui il ricorso della società conduttrice al Tribunale, dove il Giudice ha accolto l'istanza cautelare, mostrandosi sensibile alle conseguenze disastrose per l'imprenditore, e ha ordinato al locatore di astenersi dal presentare all'incasso i titoli cambiari, altresì vietando le girate a favore di terzi.

Per approfondire leggi anche:

Coronavirus: cosa cambia nei contratti di affitto?

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